Finalmente in Italia è possibile vedere su Mubi “Una storia d’amore e di desiderio”, il secondo lungometraggio della regista tunisina Leyla Bouzid, già nota per il pluripremiato “Appena apro gli occhi – Canto per la libertà”. Il film, che ha chiuso la 60esima Semaine de la Critique del 74° Festival di Cannes, approda ora sulle nostre piattaforme grazie a Mubi, portando con sé la freschezza e la profondità di un cinema che sa raccontare l’adolescenza, il desiderio e la complessità delle identità contemporanee.
Leyla Bouzid, cresciuta tra Tunisi e Parigi, porta sullo schermo una sensibilità unica, capace di restituire la ricchezza e la contraddizione del mondo arabo e della diaspora in Francia. Il film si distingue per la sua attenzione psicologica, la capacità di indagare la vita giovanile parigina e la sete di relazioni che anima i protagonisti: Ahmed, francese di origini algerine, e Farah, giovane tunisina appena arrivata a Parigi.
La storia si sviluppa tra i banchi della Sorbona, dove Ahmed, appassionato di letteratura ma con pochi riferimenti alla sua identità algerina, incontra Farah, energia vitale e curiosità verso la vita. Il loro punto di incontro è un corso sulla letteratura araba erotica, che diventa metafora della scoperta di sé, dell’amore e del desiderio. Ahmed, schiacciato tra desiderio e inibizioni, vive una lotta interiore che lo spinge a negare i propri sentimenti, fino a un inevitabile momento di catarsi.
Il film esplora temi come la sensualità, l’emancipazione femminile, il confronto tra generazioni e culture, la difficoltà di crescere tra tradizioni e aperture. La regia di Bouzid si sofferma sui volti, gli sguardi e i corpi dei protagonisti, restituendo la Parigi dei giovani come luogo di incontri e contaminazioni. La letteratura araba, con la sua sensualità e poesia, gioca un ruolo centrale, sottolineando l’importanza dell’educazione e della lettura nella costruzione dell’identità.
“Volevo raccontare la storia di un ragazzo che fatica a vivere pienamente un sentimento d’amore,” ha spiegato la regista. “Ahmed è sopraffatto dal desiderio, ma cerca di resistergli. È un uomo arabo, pieno di dubbi e fragilità. Ho voluto esplorare la sua vita intima, filmare il mistero di questa resistenza.”
Leyla Bouzid, figlia del regista Nouri Bouzid, porta avanti una ricerca cinematografica che unisce impegno sociale, sensibilità artistica e attenzione alle nuove generazioni. Dopo il successo del suo esordio, ora “Una storia d’amore e di desiderio” arriva anche in Italia, offrendo al pubblico una visione autentica e coinvolgente dell’adolescenza e dell’amore tra culture.