28.2 C
Gerusalemme
08 July 2025

[Palestina] Manfredi contraddice Manfredi: non so cosa significhi la mozione che ho votato

Gaetano Manfredi smentisce Gaetano Manfredi. A 24 ore dalla mozione del consiglio comunale di Napoli, mozione di condanna a Israele...

[Palestina] Il Consiglio Comunale di Napoli chiede di sanzionare Israele

Sotto lo sguardo annoiato del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il quale non ha proferito parola, il consiglio comunale di...

[Italia] Coop Alleanza 3.0 rimuove prodotti israeliani dagli scaffali e sceglie Gaza Cola

Coop Alleanza 3.0, una delle principali cooperative di consumo italiane, ha recentemente ribadito il proprio appello a sostegno delle popolazioni...

[Palestina] Napoli Pride 2025: una piattaforma di lotta intersezionale e solidarietà globale

Il Napoli Pride del 5 luglio 2025 si presenta come una manifestazione che va oltre la semplice sfilata arcobaleno: è una chiamata collettiva alla lotta, alla resistenza e all’emancipazione delle soggettività LGBTQIA+ in un contesto globale sempre più segnato da guerre, repressione e disuguaglianze. Il documento politico dell’Assemblea Pubblica, sottoscritto da numerose realtà associative e militanti, disegna una piattaforma che rifiuta ogni forma di strumentalizzazione commerciale e politica del Pride, affermando la necessità di un movimento unito, intersezionale e saldamente ancorato ai valori dell’antifascismo, della pace e della solidarietà internazionale1.

Negli ultimi anni, il Pride ha subito una crescente trasformazione in senso capitalistico, diventando troppo spesso un “format” o un “brand” svuotato del suo significato originario di rivendicazione politica. Il documento ribadisce la centralità di una manifestazione popolare e popolana, che metta al centro i corpi sfruttati e le storie di oppressione vissute dalle persone LGBTQIA+, soprattutto quelle più marginalizzate. Si sottolinea la necessità di costruire alleanze ampie, democratiche e inclusive, capaci di “sporcarsi le mani” di lavoro e solidarietà, ma mai di sangue o complicità con chi sostiene politiche di violenza e oppressione1.

Particolare attenzione viene dedicata alla dimensione internazionale della lotta. Il documento cita la decisione di ILGA World di sospendere temporaneamente l’organizzazione LGBTQIA+ israeliana “The Aguda” e di ritirare la candidatura di Tel Aviv come sede della prossima Conferenza Mondiale, in risposta alle accuse di “rainbow washing” da parte del governo israeliano. Si afferma la solidarietà con il movimento globale “Queer Against Genocide” e si rilanciano gli slogan “No Pride in Occupation” e “No Pride in Genocide”, ribadendo la necessità di schierarsi accanto alle compagne e ai compagni palestinesi nella lotta per la decolonizzazione e contro ogni forma di oppressione1.

Gli ultimi dieci punti del documento rappresentano il cuore politico della piattaforma del Napoli Pride 2025 e meritano un’analisi approfondita.

**1. **
Irricevibilità dell’assenza di piattaforma politica a pochi giorni dalla parata
Il documento condanna la mancanza di una piattaforma politica pubblicata con tempestività, segnalando una deriva della manifestazione verso la spoliticizzazione e la perdita di senso collettivo.

**2. **
Rifiuto del patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti
La decisione di non richiedere il patrocinio statunitense, vista la politica repressiva dell’amministrazione Trump nei confronti delle persone LGBTQIA+, viene letta come un atto di coerenza politica e di autonomia del movimento.

**3. **
Riconoscimento del movimento “No Pride in Genocide”
Si ribadisce l’irricevibilità di qualsiasi posizione che non riconosca la solidarietà con il movimento internazionale che si oppone al genocidio palestinese, sottolineando la necessità di una presa di posizione chiara contro ogni forma di oppressione.

**4. **
Esclusione di soggetti coinvolti nel rainbow washing israeliano
Nessun soggetto singolo o organizzato che abbia sostenuto, direttamente o indirettamente, il rainbow washing del governo Netanyahu può essere portavoce del Napoli Pride.

**5. **
Ristabilimento della dimensione collettiva e isolamento dei personalismi
Si chiede che la manifestazione torni ad essere un momento collettivo, senza personalismi o rivendicazioni padronali, ponendo l’accento sui sistemi di potere e sui monopoli che hanno caratterizzato gli ultimi anni.

**6. **
Riconoscimento delle associazioni che condannano la guerra e l’occupazione
Solo le associazioni che hanno condannato con fermezza ogni forma di guerra, occupazione e genocidio possono essere considerate interlocutrici credibili.

**7. **
Sostegno a chi si dissocia dal Pride di Tel Aviv
Vengono sostenuti coloro che si sono dissociati dal Pride di Tel Aviv, visto come strumento di strumentalizzazione politica e di copertura delle violazioni dei diritti umani da parte dello Stato israeliano.

**8. **
Apprezzamento per chi si dissocia dalla normalizzazione dell’occupazione
Si apprezza chi si è dissociato da ogni narrazione che contribuisca a normalizzare o legittimare l’occupazione e la violenza, ribadendo l’impegno per la giustizia sociale e la pace.

**9. **
Valorizzazione di chi è dalla parte dei corpi in lotta
Devono essere valorizzate le realtà che si schierano dalla parte dei corpi in lotta, contro tutte le guerre, ovunque nel mondo.

**10. **
Rifiuto degli sponsor che finanziano guerre e colonizzazione
Non si accettano sponsor come Coca Cola, Starbucks e Avio, multinazionali coinvolte nel finanziamento di guerre e colonizzazione, come primo passo verso una direzione più giusta.

A questi punti si aggiungono ulteriori richieste: il Comune di Napoli deve applicare la mozione sul riconoscimento della Palestina come Stato sovrano; la Regione Campania deve interrompere i rapporti politici ed economici con il governo israeliano; si deve bandire dalla discussione politica l’argomentazione secondo cui condannare il genocidio palestinese sia antisemitismo; si deve circoscrivere l’azione dell’associazione “Italia Israele” se avalla il rainbow washing e la colonizzazione; si deve condannare l’operato repressivo del governo Meloni contro le Famiglie Arcobaleno e le persone in percorsi di affermazione di genere; si deve chiedere la cessazione immediata delle ostilità e il rispetto del diritto umanitario e internazionale.

Il documento si conclude con la proposta di istituire un’assemblea permanente per costruire un percorso democratico e pubblico verso il Napoli Pride 2026, confermando l’impegno a essere in piazza il 5 luglio per la lotta, la resistenza e l’emancipazione di tutte le persone LGBTQIA+, contro il genocidio e a difesa dei palestinesi LGBTQIA+ che subiscono una doppia oppressione. Una manifestazione che si arma di bandiere rainbow, bandiere della pace e bandiere palestinesi, per chi resiste e contro chi opprime.

tra i primi firmatadi dell’appello

  • Mario Zazzaro – CGIL Nuovi Diritti Napoli e Campania

  • Giancarlo Nobile – Vicepresidente UAAR Napoli

  • Carmela Smaldone – Presidente Agedo Napoli

  • Famiglie Arcobaleno Campania (in attesa)

  • Francesco Garzillo – Psicologo Psicoterapeuta PhD Gender Studies

  • Stefania Notarloberti – Sindacalista e attivista Rainbow

  • Elena Tramontano – Sindacalista e militante LGBTQIA+

  • Tiziana Cifiello – Sindacalista e militante LGBTQIA+

  • Antonella Di Matteo – DJ e militante LGBTQIA+

  • Ileana Capurro – ATN

  • UDU Napoli

  • Rete degli Studenti Medi

  • Fridays For Future Napoli

  • Laboratorio Ecologista Autogestito Climax

  • FALASTIN HURRA

  • Giovanni Caccavale – Militante LGBTQIA+

  • Carlo Arcamone – Militante LGBTQIA+

[Palestina] Manfredi contraddice Manfredi: non so cosa significhi la mozione che ho votato

Gaetano Manfredi smentisce Gaetano Manfredi. A 24 ore dalla mozione del consiglio comunale di Napoli, mozione di condanna a Israele…

[Palestina] Il Consiglio Comunale di Napoli chiede di sanzionare Israele

Sotto lo sguardo annoiato del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il quale non ha proferito parola, il consiglio comunale di…

[Italia] Coop Alleanza 3.0 rimuove prodotti israeliani dagli scaffali e sceglie Gaza Cola

Coop Alleanza 3.0, una delle principali cooperative di consumo italiane, ha recentemente ribadito il proprio appello a sostegno delle popolazioni…