Sotto lo sguardo annoiato del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il quale non ha proferito parola, il consiglio comunale di Napoli ha approvato una mozione di condanna a Israele e di richiesta recesso da ogni collaborazione istituzionale e aziendale con enti e imprese dello stato ebraico. La mozione, approvata ad unanimità con la sola presenza della maggioranza di centro sinistra è stata presentata dal consigliere Sergio D’Angelo e in breve tratta la:
Condanna le violazioni del diritto internazionale da parte del Governo israeliano, incluse le azioni militari a Gaza, l’occupazione e il sostegno agli insediamenti in Cisgiordania.
Richiama le risoluzioni ONU e le pronunce della Corte Internazionale di Giustizia che qualificano come genocidio le pratiche contro i palestinesi, tra cui blocco degli aiuti, distruzione di infrastrutture e deportazioni.
Sottolinea il dovere degli enti locali di denunciare il genocidio in corso e di promuovere il dibattito contro l’indifferenza e le derive antidemocratiche.
Impegna il Comune a rescindere rapporti istituzionali con enti legati al Governo israeliano, privilegiando ONG pacifiste.
Chiede sanzioni economiche e politiche contro Israele, la sospensione della vendita di armi, il sostegno ai mandati di arresto della Corte Penale Internazionale e il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Promuove iniziative di assistenza umanitaria e accoglienza per la popolazione palestinese, anche tramite programmi come “Food for Gaza”.
A precedere il dibattito dei consiglieri numerosi gli interventi dei rappresentanti dei partiti di centrosinistra e della comunità palestinese e del centro Handala Alì. Nessuna parola dalla giunta comunale che vedeva la silente presenza di fianco al sindaco di Teresa Armato, l’assessore di compagnia e di colazione ai provocatori guerrafondai israeliani sponsorizzati dal giornalista de il Mattino e presidente dell’associazionismo filoisraeliano Giuseppe Crimaldi.